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capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

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"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

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lunedì 2 aprile 2012

Sottsass's Portrait Handmade book

 ETTORE SOTTSASS, portrait by Graziano Origa,
 20x28, pen&ink + ecoline, framed for Nòva100, 2009.
Vasco Bicego Collection.
Che significato ha il viaggio?
Il viaggio è parte del progetto esistenziale.

Il viaggio è la curiosità stessa e anche l'accettazione che al di là del muro del tuo giardino ci siano altri giardini, ci siano altre cose, insomma una forma di antinazionalismo, di antiprovincialismo.
Intervista rilasciata nel 2001 a Milano, tratta da "Maestri del Design", a cura di D. Duva, M. Invitti, E. Milia, M. Pirola, Bruno Mondadori editore, Milano, 2005


Intraprendiamo un viaggio per  il mio Handmade book attraverso i pensieri di Ettore Sottsass…
DESIGN

Cosa mi importa del bel design di un frigorifero, del frigorifero mi importa il freddo che fa. La commedia che fanno in questi tempi sul design a me sembra molto acida, perché giustificano altre cose con questa idea che il design appartiene all’estetica e storie di questo genere. Ci sono stati momenti, rari, nei quali il design zitto zitto sentiva questa responsabilità verso il pubblico, verso la società. Roberto Olivetti sentiva questa responsabilità. Sentiva che l’industria aveva questa responsabilità morale e lavorava con ingegneri, urbanisti, architetti e designer, perché pensava che l’industria potesse fare qualcosa di più che produrre. Pensava che fosse importante avere immaginazione.


SCRITTURA
Schema tasche esterne ed interne
Naturalmente si pensa che la scrittura abbia a che fare con la parola, ma per me la scrittura è soprattutto una immagine. Le lettere sono figure. Io cerco di scrivere in modo che la scrittura sia come un pezzo d’arte, che l’immagine della scrittura comunichi già un modo di pensare. Poi sono interessato a scrivere, a raccontare le cose che mi sono successe. Mi piace raccontarle con una scrittura quasi da strada. Detesto la scrittura letteraria ricercata. Per esempio non uso mai il passato remoto, perchè ti fa entrare in una zona letteraria distante, di nuovo istituzionale, posata…non so come dire.
PRECISIONE
Schema pieghevole
Bisogna stare attenti con questa parola “precisione”, sembra positiva ma può essere negativa nel senso che la precisione deve essere il risultato  di un pensiero misterioso. Io discuto per sere intere su questa terrazza con mio cognato Guido. Lui è un ingegnere. Ha una mente da uomo preciso. Qualsiasi cosa succeda ti vuole dare una spiegazione. “Perché oggi non si vede il vulcano? Perché la nebbia e l’aria calda dal basso… e la condensa”. A me basta il fatto  che oggi non si vede il vulcano. Oppure: ieri sera si chiedeva come mai il motore a scoppio non fosse stato inventato prima..tutto era lì pronto e nessuno ci pensava.“ Ma cosa te ne  frega?” dicevo. Le cose succedono sia per necessità sia per caso. Non serve essere troppo precisi.


Fasi di realizzazione
OMBRA
La parola ombra mi piace molto perché ombra vuole dire in certo senso mistero, incertezza. Certo l’ombra non è l’oscurità. Ma nell’ombra succedono cose misteriose ed è l’ombra che ci dà la dimensione dello spazio. Mi sono accorto che quando faccio un disegno anche piccolo, supponi di una sedia, una stupidaggine qualunque, io metto sempre l’ombra. Se non disegno l’ombra non c’è la terza dimensione. Non per fare paragoni ma anche Picasso le metteva. Poi ci sono superfici, monumenti, architetture, che sono fatti di ombre, tu puoi vederli guardando le ombre.
LUCE
Non è il contrario dell’ ombra… credo, ed è importante che non ce ne sia troppa. E’ ancora una volta il problema di permettere ambiguità, di non dare una definizione. Non ho mai pensato alla luce da sola.
COLORE
Per me il colore è come la parola. I colori sono parole. Si raccontano storie con i colori e i colori raccontano storie. Per anno “le signore” si sono vestite di nero. Si vestivano di nero perché è molto difficile e complesso scegliere i colori , del resto l’industria non produceva colori. Così la grande eleganza nel vestire è stata consegnata al nero. Mentre per esempio in fotografia io uso poco il colore perché il colore sulla carta fotografica è un colore “meccanico”. Questo  conta anche per il colore che esce dai computer.
Tratto dall’ intervista di Franco Raggi “Vorrei sapere perchè. Pensieri di Ettore Sottsass raccolti su una terrazza a Filicudi, 29 agosto 2007″ (catalogo Electa)

Per Sottsass i passaggi tra le espressioni artistiche sono fluidi, non esistono linee di demarcazione tra scultura, pittura, architettura, design.
Sottsass ha da tempo superato questi confini ... Il suo potenziale creativo architettonico non è stato né viene percepito a sufficienza.
Sottsass è un mago.
Senza Sottsass la nostra vita sarebbe incolore.
Ettore Sottsass. Pensiero disegnato, prefazione di Hans Hollein, Vienna, 16 gennaio 2005
Link di riferimento: