x

cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS - http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN - http://ceciliapolidoritwicedesign.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 2 -http://ceciliapolidoritwicedesign2.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 3 - http://ceciliapolidoritwicedesign3.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 4 - http://ceciliapolidoritwicedesign4.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 5 - http://ceciliapolidoritwicedesign5.blogspot.it

c p English version

c p English version
c p English version

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori
capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

Visualizzazioni totali

Cerca nel blog

mercoledì 22 febbraio 2012

MY TOTEM ODALISCA BOOK

Sottsass ha vissuto il design come "modi di discutere la vita". Nei sui mobili, nelle suoi oggetti, in tutta la sua produzione, il confine tra design, architettura, arte è sempre molto labile, proprio perché, come lo stesso Sottsass ha affermato, le differenze sono nelle tecniche adottate non nei contenuti.

Ma l'arte non è solo un modo di discutere la vita: "È un modo di discutere la società, la politica, l'erotismo, il cibo e persino il design. Infine, è un modo di costruire, una possibile utopia figurativa o di costruire una metafora della vita».

Le sue architetture sono naturali, assemblamenti di sassi, scatole, legno, spago. Il suo stile è ironico e sempre poetico. Sottsass si misura con le parole, alternando ironia e amarezza, visione collettiva ed esperienza personale.
Sottsass ha portato il colore nell'architettura e allo stesso tempo ha sempre sottolineato la necessità della presenza di un messaggio etico nel designer: "Dietro a ogni progetto c'e' la nostra storia, la nostra sofferenza, i libri che abbiamo letto, le ragazze che abbiamo incontrato. Un designer deve essere sensibile soprattutto a come si colloca l'esistenza nella storia".


Come non parlare di Rocchetto, è un espediente per raccontare un’altra esperienza design di Ettore Sottsass, ossia la collaborazione, molto produttiva e duratura che ebbe con un’altra azienda: la Bitossi Ceramiche. Per più di 30 anni il maestro e la Bitossi Ceramiche, crearono collezioni di grande fascino e geometrie intriganti, in cui è riconoscibile la firma Sottsass.
Molti dei prodotti realizzati sono in collezione, in gallerie e musei del mondo. La serie bianco e nero è emblematica di questa collaborazione. Prodotta dal 1955, si distingue nella collezione il vaso cilindrico, semplice e geniale con decori geometrici ed essenziali, rigorosi. Estetica caratterizzata dunque da semplicità e continuità con una parte superiore che si restringe, come un Rocchetto, appunto.
La collezione è composta da quattro pezzi: alzata grande e piccola, calice a appunto il vaso Rocchetto. Tutta la collezione Bianco e Nero sia alzata che vaso, sono in ceramica lavorata a mano con tecniche artigianali. I vari processi di lavorazione, sono la combinazione di vecchie tecniche usate in passato e rese nuove ed attuali oggi. Un oggetto quindi in grado di completare l’arredo del soggiorno con un prodotto firmato di alto design.

Nel 1986 è stata creata la collezione Mirabili Arte d'Abitare da Sergio Cammilli con l'obiettivo di introdurre l'arte nelle case conferendo loro verbo domestico. Nascono così gli originalissimi oggetti di Mirabili, risultato della creatività dei più importanti artisti, architetti e designers. Tra gli oggetti storici e simbolo della produzione Mirabili ricordiamo i colorati totem,Odalisca, Menta,  Clair de Lune e Chocolat in ceramica policroma con base in legno laminato  di Ettore Sottsass. 
Dopo aver parlato dei colori e della bellezza della ceramica di Ettore Sottsass, per la terza esercitazione con riferimento alla piattaforma http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com/ (appunti Lezione 6, 3° esercitazione) ed in particolare alla realizzazione di Antonio Gerace allievo del corso B prof CECILIA POLIDORI a.a. 2010-2011http://antoniogeracedesignallievo.blogspot.com/,  realizzo il mio handmade book.
Per realizzare il mio handmade book, ho realizzato delle prove con materiale riciclato per capire il sistema di montaggio, il passaggio successivo è stato effettuato al computer con autocad e Photoshop.
Nella seconda fase ho ritagliato la sagoma del mio handmade book interno ed esterno, che precedentemente ho disegnato su cartoncino da 1mm. Ottenuta la base della copertina del book, ho stampato gli schemi indicati nella prima fase, li ho ritagliati e modellato le parti da piegare.
Successivamente ho incollato le parti sia interne che esterne ed incollato le due basi della copertina insieme, infine completo il mio totem Odalisca nella parte centrale del book.
MY  TOTEM ODALISCA BOOK
­ http://www.arredativo.it/2011/pezzi-storici/rocchetto/                                                           

Link  riferimento immagine:                                                                                                                                 
http://www.1stdibs.com/archivesE/upload/8931/6/XXX_8931_1276668333_1.jpg  
http://www.dorotheum.com/uploads/media/101123Sottsass.jpg  
http://www.studioesseci.net/allegati/mostre/369/Ettore_Sottsass_Disegno_di_Tiger_Pinxit_1975.JPG 

FASCE E COLORI HANDMADE BOOK

Per la realizzazione del mio Handmade Book, ovvero la terza esercitazione, proposta dalla prof.ssa Cecilia Polidori (http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com, cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS: appunti Lezione 6, 3° esercitazione), lavoro precedentemente eseguito dall’allievo Antonio Gerace del Corso B di design a.a. 2010-2011.

Per realizzare la pelle del mio Handmade Book, ho studiato le opere e la vita di Sottsass. Ho deciso di fare riferimento ai SuperBox  e i vasi di vetro.

Il disegno dell’ambiente artificiale che va dall’architettura al mobile all’oggetto deve tener conto del fatto che l’uomo ha bisogno di oggetti rituali, che gli permettano di sapere che sta esistendo. I Superbox sono pensati isolati al centro di una stanza perché riconosco che mi mandano energia. Questi oggetti hanno un rapporto con me ed io con loro molto profondo e molto come dire…necessario.”

E. Sottsass jr. , Ottobre 2004.
I superbox , mobili in legno e laminato Abet.i superbox, disegnati da Ettore Sottsass per Poltronova, sono grandi volumi fasciati di colori. Mobili totem, su grandi basi come piedistalli, sono presenze antropomorfe, oggetti per un uso sensoriale. Nell’aprile 1967 Sottsass pubblica sulla rivista “Domus” i modellini in scala dei superbox dei quali Poltronova realizza all’epoca alcuni esemplari, scelti fra i più semplici della serie. Ettore Sottsass e la nuova gestione Poltronova nel 2004 decidono di realizzare 5 inediti, in nove esemplari firmati e numerati: Omaggio a Honda, Torno Subito, Hotel California, L’Amatore del Magnetofono, Rolling Stones.

Insieme ai Superbox ho legato anche i vasi di vetro realizzati da Sottsass Memphis (ananke e astidamia).


 Ettore Sottsass fondò il gruppo Memphis è uno dei più importanti fenomeni culturali degli anni '80 ed ha rivoluzionato le logiche del mondo del Design. Memphis ha ridisegnato le abitudini circa l'idea dell'abitare. Con Ettore Sottsass come riferimento del gruppo, il design di Memphis ha acquisito una nuova concezione espressiva legata a nuove forme, nuovi materiali. Memphis si è cosi trasformata da " collezione di oggetti " a " movimento " diventando in questo modo il simbolo quasi mitico del "Nuovo Design”.

FASI DI REALIZZAZIONE Fase 1: E’ stata quella di lavorare sulle dimensioni e forma del Handmade Book,  per realizzare la copertina ho disegnato e ritagliato il modello  sul cartoncino da 0,1mm 

Fase 2: Successivamente ho ritagliato le immagini che ho elaborato facendo riferimento a colore linee e forme dei Superbox e modellato seguendo le linee base.
Fase 3: Una volta ritagliato tutti i pezzi ho assemblato la copertina unendo le diverse parti, e unendo e modellando il pieghevole.  Completando cosi il mio FASCE E COLORI HANDMADE BOOK

martedì 21 febbraio 2012

E. Mari e il Portacenere Borneo, produz. Danese, 1966 e E. Mari e la Zuccheriera Java,prod. Danese 1968

 E. Mari e il Portacenere Borneoproduz. Danese, 1966
"Nel 1966, fumo due pacchi di sigarette al giorno e decido di progettare un portacenere perfetto e definitivo. Deve contenere comodamente quaranta mozziconi, essere stabile, afferrabili con una sola mano, facilmente lavabile, possedere un bordo idoneo all'appoggio della sigaretta e un'area che ne faciliti lo spegnimento. Tra i primi schizzi e le fasi intermedie di progettazione passa un anno, durante il quale continuo a chiedermi che senso abbia realizzare uno strumento perfetto per un vizio. Il giorno in cui ricevo il primo esemplare del Borneo, smetto di colpo di fumare. Dopo quindici anni, ho ricominciato a usarlo per i miei sigari. E comunque, nel frattempo, sono stato costretto a progettare un' altra dozzina di posacenere...Il primo era ineccepibile per forma e funzione, gli altri spesso solo per forma, visto che il mercato ha bisogno di esasperare all'infinito le funzioni, anche a costo di inventarsele." Enzo Mari, 25 modi per piantare un chiodo,  ediz. MondadoriMilanomarzo 2011, 1a ediz., cap. VI, pag. 57
Il  posacenere è un'applicazione esatta di stampaggio, forma semplice è percettivamente qualificata non tanto dall'eccentrico e dalla zona obliqua di spegnimento, quanto dal minimo gradiente inclinazione sul bordo-appoggio.


Enzo Mari, “Borneo”, 1967, melamina non infiammabile, Ø cm 12,5x6,5h, prod. Danese-Milano
Link di riferimento testo:

Link di riferimento immagini:

E. Mari e la Zuccheriera Java,prod. Danese 1968
"Nel 1968, Danese manda in produzione la zuccheriera Java, nata tre anni prima come modello artigianale in PVC. Si è deciso di tradurla in oggetto industriale, in melanina stampata per alimenti, con il sogno di mettere a punto uno standard contemporaneo: perfetto e di larghissima diffusione."
Enzo Mari, 25 modi per piantare un chiodo,  ediz. MondadoriMilanomarzo 2011, 1a ediz., cap. VI, pag. 57

"Progettare è un atto di guerra, non un gioco". 
Critico feroce dell`immagine idilliaca e rassicurante dell`italian design, secondo cui progetto, metodo di produzione e mercato si conciliano nel superiore interesse dell`utente, modello che, comunque, comincia ad entrare in crisi negli anni Settanta, Mari è considerato da molti la coscienza del design italiano.
Attivo dagli anni Cinquanta come artista d`avanguardia, si dedica parallelamente all`attività progettuale nella grafica, nel disegno di oggetti e prodotti industriali, allestimenti e mostre.
Lunga e fattiva la sua collaborazione con Danese, per la quale disegna decine di best-seller, dai calendari agli appendiabiti, dalle porcellane ai vetri.
Gli vengono assegnati ben quattro Compassi d`oro, espone alla Galleria d`arte Moderna di Roma, al Moma e allo Stedeliyk Museum di Amsterdam. La sua vena, polemica ed ironica al tempo stesso, non ha mai ceduto alle lusinghe del successo commerciale, affermando che la pulsione al progetto è uno dei bisogni fondamentali dell`uomo. 

Caratteristica dell'opera di Mari è la continua ricerca e sperimentazione di nuove forme e significati del prodotto, anche in contrapposizione con gli schemi tradizionali del disegno industriale. Autore di pezzi che hanno contribuito in modo significativo a fare la storia del design, non solo italiano.

Anche qualcosa di semplice come un contenitore per lo zucchero può essere una sfida importante per un designer. La zuccheriera Java, realizzata in melammina bianca, costituita da un cilindro basso con un lato angolare. La funzionalità dell’oggetto si risolve attorno al fulcro “cerniera-maniglia”. Questo assommarsi di funzioni ha reso più economico l’oggetto, mediante l’eliminazione di passaggi costruttivi. Il coperchio funziona ad incastro e viene aperto con un solo gesto di     pollice e indice. Alla prima versione in PVC segue quella definitiva in melammina.
Link di riferimento:


Chi ha avuto la pazienza di soffermarsi -con occhio attento- su questo piccolo contenitore, nato per raccogliere cenere e mozziconi di sigarette, avrà trovato, nei casi più rappresentativi, un’eccezionale varietà tipologica di soluzioni interpretative, impostate con equilibrio, in un preciso rapporto tra estetica e funzionalità. Sta di fatto che, sino alla fine del Novecento, dalle colte citazioni delle linee classiche alle geniali intuizioni formali più originali, quasi tutti i progettisti di chiara fama si sono cimentati nel disegno industriale di un posacenere o portacenere che dir si voglia. Un oggetto sempre presente nella nostra esistenza quotidiana. Per i più una cosa che si usa senza quasi guardarla; per gli addetti ai lavori una palestra di idee e di suggestioni che, nella propria ampiezza di proposte, permette sia la più totale libertà di approccio progettuale, sia la più ingegnosa interpretazione fotografica.

My Handmade Book

Ettore Sottsass disegna moltissimo; disegna soprattutto la sera, dopo il lavoro o anche il pomeriggio tardi, nei giorni di festa. Disegna “idee” e non credo sappia bene, quando disegna, “che cosa” disegna, nel senso che disegna soprattutto emozioni figurative.
Ed è proprio questo che mi affascina maggiormente, il modo in cui riesce a comunicare tramite i suoi schizzi, gli stessi che decido di utilizzare per il rivestimento del mio handmade book per la terza esercitazione
(vedhttp://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com/ appunti Lezione 6, 3° esercitazione) riproponendo il progetto già realizzato dall’allievo Antonio Gerace del corso B prof CECILIA POLIDORI a.a. 2010 2011 (vedi http://antoniogeracedesignallievo.blogspot.com )
Disegna case o vasi in rame o vetri o anche sedie e tavoli o piante ed è tutto per lui la stessa cosa. Li disegna e poi li colora e ogni tanto si stufa e li abbandona. Quando disegna una cosa o un’architettura quasi sempre disegna vicino anche un albero o una roccia o un giardino o magari anche una statua o un’automobile e sempre nei disegni c’è l’ombra perché l’ombra deposita le cose in braccio alla luce del cosmo.
Ettore disegna architetture intorno alla vita della gente con la cura e l’attenzione di chi traccia i confini di una zona sacra e le disegna come luoghi protettivi ma anche trasgressivi, obliqui, segreti, modulati per restituire un senso, attraverso le percezioni fisiche, ai gesti che ritmano l’esistenza.
“Io disegno luoghi dove stare e anche se l’esistenza non è definibile, né conosco zone ricorrenti, per esempio guardare fuori dalla finestra, vedere il sole che entra dalla finestra o che è filtrato da una veranda, vivere dentro stanze alte o basse, grandi o piccole, porte larghe o porte strette, angoli dove ti rifugi e non vedi fuori, possedere una terrazza dove coltivare piante, avere percorsi lunghi o corti, avere luoghi che non si capisce che cosa sono o luoghi dove guardi soltanto. Io cerco di disegnarli in modo che chi vive sia consapevole di questi momenti diversi dell’esistenza”. Ettore Sottsass
Schema di progetto
Dopo aver disegnato lo schema della struttura principale del book, riportandolo su photoshop ho inserito su di esso, come rivestimento, i disegni di Ettore Sottsass.
Fase di realizzazione
Per la realizzazione del mio Handmade book ho stampato e ritagliato la struttura su un cartoncino da 1mm.
Successivamente, seguendo lo schema ho piegato la struttura, incollando le parti che compongono il book.
Lo stesso ho fatto per il pieghevole utilizzando, anche qui, disegni di Ettore Sottsass.
Barbara Radice, Ettore Sottsass, ediz. Electa, Milano 1993.
Link di riferimento bibliografici:
A cura di Milco Carboni, Sottsass 700 disegni, ediz. Skira, Milano 2005.

MultiColor Enamels Book

Per la realizzazione del mio MultiColor Enamels Book , relativo alla 3° esercitazione: Hand Made Book  (vedi sito specifico:  cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS: appunti Lezione 6, 3° esercitazione ) ho deciso di ricavare la “pelle” del mio pack dagli Enamels di Ettore Sottsass. 

Si tratta di opere fatte in smalto colorato, create principalmente nel 1950, che, tuttavia, sono in  gran parte sconosciute.
La Vitra Design Museum Gallery, in occasione dell’apertura di una nuova area espositiva, lo scorso Giugno, gliene ha dedicata la prima mostra, proprio dal titolo “Ettore Sottsass – Enamels”; in cui venivano esposte oltre alle decorazioni a smalto degli anni ’50 anche i relativi disegni, per abbellire il mondo della cucina. 
Per quanto riguarda la parte interna dell’Hand Made Book, invece, ho voluto raccontare il Sottsass fotografo. Dapprima, mi sono servita del libro proposto in bibliografia “Foto dal finestrino” (http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com/p/bigliografia.html) in cui ventotto istantanee e altrettante paradossali didascalie, ci mostrano un mondo nascosto, che nessun altro ha saputo vedere.
<<Gli scorci, gli uomini, le cose raccolte in questo piccolo album di viaggio sono molto più di semplici foto dal finestrino, come potrebbe far pensare il titolo. Sono la proiezione dell’intero mondo poetico di Ettore Sottsass>> 
così scriveva Stefano Bucci, sul Corriere della Sera all’indomani dell’uscita del libro.
Ad una prima selezione di foto, ne ho accluse altre , estrapolate da un precedente album di viaggio: “Ettore Sottsass, Metafore”, a cura di Milco CARBONI e Barbara RADICE, Skira editore, Milano 2002; 
gli scatti sono il frutto di lunghe peregrinazioni in giro per l’Europa, gli Stati Uniti e il Medio Oriente; segnano l’inizio di una passione – quella per la fotografia – che, alimentata da viaggi in tutto il mondo, accompagnerà il fondatore di Memphis per lungo tempo.
<<Un professionista fa una fotografia per appoggiarla nel mondo circostante>> spiega Sottsass, 
<<Per me la fotografia fa un cerchio chiuso: la faccio e gira intorno a me>>. 
Ed è proprio durante questi viaggi che Sottsass comincia a “fare costruzioni”, fotografa, interviene con pochi segni sul paesaggio, sceglie spaghi, pezzetti di legno, paletti, nastrini, scatole di cartone, foglie, rami, sassi, strisce di stoffa, compone così una serie di cinquanta fotografie, il cui tema centrale, nonostante il progetto sia suddiviso in cinque gruppi differenti (Disegni per i destini dell'uomoDisegni per i diritti dell'uomoDisegni per le necessità degli animaliFidanzati e Decorazioni), resta comunque l’architettura.  
Per quanto riguarda la struttura dellHand Made Book, ho seguito la project documentation di Antonio Gerace, allievo del corso di Design Industriale B,  prof.ssa CECILIA POLIDORI, a.a. 2010-2011 (http://antoniogeracedesignallievo.blogspot.com/p/project.html), reinterpretandola in modo personale, e modificando così l’apertura delle tasche esterne in due circonferenze, per enfatizzare ancor di più la forma degli Enamels scelti, e inserendo una piccola tasca interna porta appunti o biglietti da visita.  
Perciò, dopo aver sperimentato e compreso il funzionamento della struttura, sono passata alla fase successiva per l’esecuzione del mio MultiColor Enamels Book.
Ecco come:
STEP 1  Analisi e schizzi progettuali
STEP 2 Disegno del progetto: struttura e componenti   
Step 3 Creazione copertina 
STEP 4 Decoro copertina e assemblaggio tasca esterna 
STEP 5 Creazione seconda tasca seguendo il processo precedente; chiusura di entrambe mediante l’applicazione di supporti; rifinitura esterna delle stesse. 
STEP 6  Decoro lato interno del libro e applicazione guide ferma fogli; ritaglio e piegamento del sistema ondulato interno  secondo la tecnica del kirigami. 
STEP 7 Inserimento del kirigami nelle guide ferma-fogli precedentemente realizzate.
Ecco il mio MultiColor Enamels Book!












Link di riferimento testo:
Link di riferimento immagini: